Colori, fascino e luminosità. Queste sono solo tre delle numerose caratteristiche che lo smalto porcellanato apporta all’oggetto in elaborazione, consentendo la creazione di un prodotto unico e duraturo nel tempo. Ma qual è la storia che si nasconde dietro lo smalto porcellanato?
Alla base, antichità e tradizione costituiscono le fondamenta del lungo percorso che oggi porta questa sostanza a risultare ancora moderna e in voga, affidandole un valore unico nel suo genere. Si tratta infatti di una sostanza molto antica, la cui applicazione a scopo decorativo è conosciuta da molti secoli.
Con il suo rivestimento di natura vetrosa, lo smalto porcellanato è utilizzato per proteggere e contemporaneamente decorare varie superfici quali lo stesso vetro e i metalli: essendo ancora oggi un elemento estremamente moderno, dotato di elevate caratteristiche prestazionali, il suo valore e la sua efficacia è tutt’ora oggi molto conosciuta.
Ottenuto dalla fusione di diverse materie prime inorganiche di origine minerale e artificiale – attraverso la successiva solidificazione tramite raffreddamento rapido – i manufatti a cui viene applicato vengono sottoposti a cottura in forni a elevatissime temperature, con il fine di ottenere la vetrificazione dello smalto porcellanato: il risultato è eccezionale.
Questo traguardo, però, è stato raggiunto grazie a una storia e a un percorso che mostra radici secolari, che partono dalla cultura micenea: 3500 anni fa, infatti, questa usanza venne poi diffusa dall’isola di Cipro fino al Mediterraneo e al Medio Oriente.
Quasi come in una fiaba, lo smalto veniva inizialmente usato solamente per adornare e impreziosire degli oggetti pregiati, quali gioielli e diamanti. Furono poi i barbari e i romani a intravedere in questo materiale un’ottima soluzione anche per quanto riguardava prodotti di uso comune, come potevano essere le pentole o i pugnali dell’esercito.
Insomma, sia per gli oggetti quotidiani sia per quelli preziosi, lo smalto risultava essere un prodotto versatile e utile in diversi casi. È nel medioevo, però, che trova il suo vero momento di gloria: nel 1200, infatti, moltissimi oggetti religiosi venivano rivestiti in smalto.
Tra il Trecento e il Cinquecento, inoltre, conosce il suo apice anche con tecniche simili all’olio su tela, grazie soprattutto alla scuola di Limoges in Francia e ad altre diverse sperimentazioni.
Cambiando i tempi, poi, anche lo smalto porcellanato subisce modifiche nel corso della sua storia, cambiando i suoi usi e i suoi scopi. Nel 700, ad esempio, diventa protagonista della Rivoluzione Industriale, essendo utilizzato industrialmente per le sue straordinarie qualità tecniche.
Così come poi, nei secoli seguenti, diventerà un materiale molto usato per quanto riguarda pentolame, stufe, targhe pubblicitarie ed elettrodomestici: lo smalto porcellanato entra così nelle case di tutti, dai ricchi ai poveri, per le sue uniche qualità.
La sua resistenza all’abrasione, al freddo e ai detergenti ne fa un prodotto capace di non perdere mai – insieme alla tradizione – la sua modernità nel corso dei secoli.
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