Come ben si sa, l’occupazione del suolo pubblico può essere richiesta per motivi di varia natura: le aziende, per esempio, devono chiedere al Municipio di riferimento la concessione temporanea del suolo pubblico per operare e procedere con il cantiere.
Tenendo conto che per occupazione del suolo pubblico s’intende tutto ciò che viene appoggiato o che proietta la propria ombra a terra su uno spazio pubblico, la normativa vigente prevede che tale concessione possa essere richiesta sia da privati che da aziende per lo svolgimento di attività di vario genere, previa domanda e pagamento di un canone d’occupazione.
Bisogna quindi tener sempre presente il Regolamento per il rilascio di Autorizzazioni e Concessioni per l’occupazione o uso di spazi ed aree pubbliche e per l’installazione di impianti pubblicitari e segnaletici.
Se pensiamo a come gli oggetti di intervento edilizio costituiscano gran parte della superficie utile, diventa indispensabile ottenere un permesso di occupazione del suolo pubblico per poter utilizzare provvisoriamente questi ultimi per allestire al meglio un cantiere che sia funzionale ed efficiente.
In quanto sarà il Comune il primo organo che eserciterà il controllo dell’attività edilizia sul territorio, il cartello rappresenta ciò che per primo verrà controllato, proprio perché permette di avere una panoramica su cosa si sta facendo, chi lo sta facendo e in base a quale autorizzazione.
La segnaletica, infatti, non ha solo la funzione di garantire la sicurezza dei cittadini e della viabilità, ma permette anche agli organi di effettuare una vigilanza rapida: quando non viene esposto, si commette di fatto un reato edilizio.
Stessa sorte nel caso in cui la cartellonistica sia nascosta, non visibile, non compilata o addirittura cancellata da agenti atmosferici.
È per questo che il comma 6 dell’articolo 20 del Testo Unico dell’Edilizia dispone che gli estremi del Permesso di Costruire debbano essere indicati nel cartello esposto in cantiere, secondo le modalità stabilite dal regolamento edilizio.
Il regolamento edilizio del Comune, quindi, indica come deve essere esposta la segnaletica: bisogna infatti ricordare che i cartelli di cantiere sono regolamentati a codice e seguono uno schema preciso in base alle strade dove vengono posizionati e, se non sono come da prescrizione, possono essere soggetti a sanzione.
Come abbiamo appena visto, per lavorare in un cantiere bisogna saper fronteggiare la necessità di richiedere delle autorizzazioni o occupare con la segnaletica regolamentare degli spazi preventivamente al posizionamento del cantiere, per esercitare in maniera corretta e legale.
È anche per questo motivo che la segnaletica riveste una funzione più che importante. Per garantire sicurezza e circolazione dei veicoli e pedonale, i cartelli dei cantieri devono rispondere alle norme del codice della strada.
Essi devono mostrare una nitida visibilità in particolari condizioni ambientali (pioggia, neve, nebbia, etc), sottolinearne la localizzazione (urbano, extraurbano, strade a raso, opere d’arte, intersezioni, svincoli), e la velocità e tipologia di traffico.
È poi fondamentale che la segnaletica segua, nel tempo e nello spazio, l’evoluzione del cantiere: la segnaletica Temporanea va rimossa a cantiere terminato e la segnaletica Permanente messa o riposizionata in opera.
Infine, la loro forma, dimensione, colore, simboli e caratteri devono essere regolamentari e non devono essere sullo stesso supporto o affiancati più di due segnali.
Se volete saperne di più, non esitate a contattarci, saremo a vostra disposizione!