Le stampe non sono tutti uguali. A differenziarle fra loro sono i colori, la dimensione, l’utilità e – non per ultima – la tecnica che si decide di utilizzare per crearla.
Cercando di ottenere il risultato migliore e più adatto per soddisfare le proprie richieste, bisognerà infatti fare i conti con i materiali diversi su cui si andrà a lavorare, scegliendo la modalità più idonea all’esigenza.
Conoscere le diverse tecniche, quindi, ti aiuterà a prendere le decisioni giuste: iniziamo a vedere cosa differenzia la serigrafia dalla litografia.
La prima è una tecnica di stampa artistica che può essere eseguita su qualsiasi supporto con piano regolare, e vanta essere un’invenzione antichissima.
Per la sua produzione è necessario un telaio con un tessuto di seta – oggi per lo più di nylon – posto in tensione. A quel punto, l’artista interviene sul tessuto chiudendo con apposite gelatine tutte le maglie che l’inchiostro, spinto da una spatola di gomma, non deve attraversare.
Infatti, la caratteristica fondamentale degli inchiostri serigrafici è proprio la capacità che ha un liquido di variare la sua viscosità sotto l’azione di forze meccaniche, permettendo all’inchiostro di attraversare le maglie del tessuto del telaio con estrema precisione, evitando di allargarsi troppo sull’oggetto da serigrafare e di colare dal telaio.
Infine, per ogni colore sarà necessario un telaio e, per una per una stampa di qualità, si potranno superare anche trenta passaggi. Si tratta poi dell’unica stampa d’arte dove lo stampatore in sintonia con l’autore può intervenire con effetti speciali: l’uso di inchiostri metallizzati, di inchiostri materici e di glitter contribuisce a impreziosire la stampa.
Per quanto riguarda la litografia, invece, ci ritroviamo davanti a una tecnica diversa, considerata una tecnica di stampa artistica a sé stante. Ha la funzione di moltiplicare un disegno in versione stampata utilizzando una lastra in pietra o in metallo per stampare direttamente sulla carta, dove l’artista potrà dipingere un’immagine sulla piastra utilizzando una sostanza che attira gli inchiostri a base oleosa.
Per le altre parti viene utilizzata l’acqua – che funge da repellente per l’inchiostro – e, in seguito, la piastra viene poi pressata sulla carta, creando così la stampa: solitamente, la quantità di litografie prodotte da una piastra è limitata. Se una litografia è di qualità eccezionale e viene prodotta solo in un numero molto limitato di edizioni, ha un valore significativo.
Come abbiamo visto, le tecniche si differenziano per qualità, caratteristiche e modalità di lavoro. In ogni situazione si dovrà, quindi, fare la scelta migliore tenendo conto di quale fra le due sia la più adatta.
Nel nostro caso, avendo a che fare con gli smalti, dobbiamo concentrarci solo ed esclusivamente sulla seriografia, che per noi rappresenta l’unica modalità efficiente e possibile per ottenere al meglio i nostri lavori.
Infatti, la litografia – per la tecnica spiegata in precedenza – non sarebbe possibile: al contrario, la serigrafia sullo smalto conferirà un disegno netto e definito.