Le stampe su metallo hanno una lunga storia alle spalle: il materiale, di origini antichissime, si è sempre dimostrato un’eccellente base su cui andare a incidere o stampare scritte e disegni, mostrandosi così un prodotto efficace e versatile.
Già dal 4000 a.C., diversi artigiani scoprirono che alcune “pietre”, se riscaldate al punto giusto, si liquefacevano: fu così che l’uomo venne a contatto con i metalli. Il primo ad essere usato fu il rame che, in quell’epoca, nell’area del Mediterraneo, si trovava allo stato nativo, cioè puro e non unito ad altre sostanze.
Le scoperte riguardanti la lavorazione dei metalli non si arrestavano: fu scoperto, infatti, che, se invece di usare un solo metallo, se ne fondevano assieme due, si otteneva una lega, più resistente e quindi adatta a produrre oggetti prima non fabbricabili.
Ma come ogni scoperta, anche quella del metallo ha costellato la sua storia di ulteriori avvenimenti e trasformazioni, che lo hanno reso un materiale adatto anche per la creazione di cartelli, targhe e molto altro.
Basta pensare alla ferrotipia: una tecnica, questa, che prevedeva un procedimento di stampa fotografica finalizzato alla realizzazione di immagini su lastre di metallo, solitamente ferro, latta o alluminio.
Si trattava dunque di una pratica che si basava sull’invenzione di Frederick Scott Archer e che ha visto poi una variante pubblicata nel 1853 dal francese Adolphe Alexandre Martin (1824-1886) e, infine, perfezionata dall’americano Hamilton Lanphere Smith (1819-1903).
La ferrotipia però – nonostante la sua economicità e la rapidità del processo – soffriva di problemi ereditati dal supporto metallico su cui l’immagine era impressa. Con il passar del tempo l’umidità arrugginiva il metallo compromettendo l’immagine, così come la flessibilità della lastra provocava distaccamenti del materiale sensibilizzato.
Questo sistema ebbe comunque successo soprattutto negli Stati Uniti, in quanto i soldati che erano al fronte potevano spedire alle loro famiglie fotografie su supporti resistenti, senza correre il rischio che potessero rompersi nel tragitto (come invece poteva accadere per gli ambrotipi).
Il processo fu utilizzato fino alla fine dell’Ottocento, sostituito dai processi fotografici alle emulsioni in gelatina.
Siccome la stampa su metallo risulti essere una tra le sfide applicative più difficili per la decorazione industriale a scopo funzionale o estetico, l’arrivo di nuove epoche e scoperte hanno fatto sì che anche quest’ultima potesse godere di tecniche sempre più avanzate, capaci di riprodurne la stampa attraverso nuove tecnologie.
Realizzare targhe e targhette con stampa digitale diretta su metallo a fissaggio termico, non solo rappresenta un procedimento moderno attraverso il quale lavorare e realizzare i vostri prodotti, ma garantisce anche una durata illimitata e sicura.
Con l’arrivo della stampa digitale, le possibilità diventano molteplici. Questa tecnica, infatti, allarga i suoi orizzonti, mostrandosi efficaci in molteplici campi di applicazione: dalle targhette identificative per macchinari industriali alle medagliette per portachiavi, la stampa digitale risulta essere ciò che renderà il vostro prodotto finale all’altezza delle aspettative.
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