Innanzitutto partiamo rispondendo a una semplice domanda: chi è l’amministratore di condominio? Quali sono i suoi compiti?
Un amministratore di condominio è il responsabile delle parti comuni dell’edificio, si occupa di gestire le spese condominiali e curare la redazione del bilancio, e viene nominato dall’assemblea, per agire e rappresentare i condòmini stessi.
La nomina dell’amministratore è obbligatoria quando i condomini sono più di otto, e può essere scelto sia tra i condòmini stessi, sia da un professionista esterno.
Il suo incarico dura un anno, ed è rinnovabile, se non viene revocato.
La figura dell’amministratore condominiale ha subìto diverse riforme e variazioni di obblighi nel corso degli anni. Uno degli elementi introdotti nel Codice civile dalla legge n. 220/2012 (la cosiddetta riforma di condominio) è quella della targhetta.
Si tratta della targa del cosiddetto facente funzioni: il suo scopo è quello di consentire ai terzi di individuare, identificare e rintracciare facilmente chi si occupa della gestione del condominio.
In sostanza, la targhetta deve dire chi è l’amministratore e dove ha lo studio.
Il contenuto della targa infatti deve rispondere a determinate esigenze di conoscibilità di specifici dati da parte di un vasto pubblico di persone.
Da norma, deve contenere l’indicazione dei seguenti dati dell’amministratore, che dovranno essere evidenti e facilmente leggibili:
Inoltre, anche se non è richiesta, è meglio specificare la denominazione del condominio, così da poterlo identificare in modo più semplice, veloce e completo.
L’installazione di questa targhetta spetta proprio all’amministratore.
Le spese, invece, devono essere sostenute da tutti i condòmini e, anche in questo caso, vanno ripartite secondo i millesimi di proprietà, in quanto si tratta di un’attività svolta nel loro interesse.
E il posizionamento? La targa, secondo la norma, dovrà essere collocata nel luogo di accesso al condominio o comunque in quella di maggior uso comune, accessibile anche ai terzi.
Parliamo quindi dei luoghi più comuni di accessibilità di un edificio, come le cassette postali esterne, la zona adiacente ai citofoni, il portone se esterno alla recinzione, e i pilastri di sostegno cancelli o portici del condominio.
E se l’amministratore non espone la targhetta?
La mancata apposizione di essa, per legge, non riporta conseguenti sanzioni specifiche ma questa inadempienza può essere tenuta in considerazione ai fini della valutazione complessiva di gravi irregolarità nella gestione condominiale
I condòmini possono infatti diffidare formalmente l’amministratore, richiamandolo al rispetto dei propri doveri e, in caso di persistenza dell’inadempimento, possono convocare un’assemblea per convincerlo al rispetto di tale norma.
Per l’affissione della targa, in generale, l’importante è rispettare le norme dettate dagli eventuali regolamenti condominiali.
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Anche da questi piccoli dettagli possono trasparire la cura verso un condominio e la professionalità del proprio lavoro, in ogni suo aspetto.