In questo recente articolo abbiamo parlato della passione per i motori d’epoca che sta spopolando nel nostro Paese, anche tra le generazioni più giovani e che sta dando vita a tanti imperdibili eventi dedicati ad appassionati e collezionisti.
Ma volendo orientarsi in modo più preciso in questo mondo, si scopre che esistono categorie specifiche, ognuna con le proprie caratteristiche e i propri estimatori.
In particolare si può parlare di auto d’epoca, auto storiche e youngtimer.
Vediamo quindi quali sono le differenze tra questi tre gruppi nell’ambito delle auto classiche.
Partendo con la classificazione che è possibile rinvenire sul Codice della Strada, scopriamo che un’auto storica ha un’età di almeno vent’anni ed è iscritta al PRA (ovvero il Pubblico Registro Automobilistico), mentre un’auto d’epoca ha la stessa anzianità minima ma non fa parte dell’elenco di tale elenco pubblico.
La differenza, in sostanza, come è facilmente intuibile, concerne le restrizioni alla circolazione e le caratteristiche, anche di sicurezza, che un’auto deve poter avere per circolare liberamente sulle strade italiane.
Questo non significa che anche le auto d’epoca, ad alcune ben definite condizioni (come ad esempio manifestazioni speciali di tipo esibizionistico o sportivo) non possano girare su strada, ma che la loro destinazione primaria è quella di oggetto da collezione, destinato a musei o garage privati.
Per questo scopo è necessario quindi che le caratteristiche originali vengano alterate il meno possibile, anche a discapito appunto dell’uniformità con gli adempimenti richiesti alle auto iscritte al PRA.
Passando da un criterio burocratico ad uno specificamente anagrafico è possibile invece dividere le auto classiche (come fa la FIVA, Fédération International des Véhicules Anciens) in due gruppi:
Volendo identificare questo tipo di veicoli in modo più specifico possiamo allora dire che devono essere stati prodotti circa nell’ultimo decennio del secolo scorso e che possono essere di svariate categorie.
Auto sportive, granturismo di marchi storici ma anche city car fuori produzione che hanno lasciato per qualche motivo il segno nell’immaginario collettivo.
Ecco perché accanto a Ferrari, Porsche, Mercedes, Bugatti è possibile inserire nella categoria di youngtimer anche veicoli come la Fiat Uno turbo, o la Y10, sempre turbo, o la Renault 5 GT.
Ovviamente si tratta di un fascino totalmente diverso, che si rivolgerà ad altri tipi di appassionati (e di tasche).
Ma il bello dell’amore per i motori è che va sempre al di là delle caratteristiche concrete per sconfinare nelle passioni e nelle emozioni di ognuno.
Ecco perché è possibile che gli acquirenti odierni attribuiscano particolari significati sentimentali ad auto non troppo pregiate ma non più in circolazione da tempo.
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